DANTE PER BAMBINI E PER GENITORI CURIOSI
- PURGATORIO -
di Federico Corradini
Illustrazioni: Silvia Baroncelli
Editore: Prometeica
Data di pubblicazione: 15 marzo 2021
Pagine: 280
Genere: Classici illustrati per bambini
★ Leggete e lasciate leggere ai vostri bambini queste trentatré storie di personaggi e luoghi famosissimi del Purgatorio di Dante. Una raccolta accessibile a tutti per appassionare in maniera leggera e divertente alla Divina Commedia i più piccoli, oppure per ricordarne il fascino irresistibile ai più grandi.
★ Ogni storia di “Dante per bambini” è lunga due pagine: una per descrivere i personaggi e i luoghi del Purgatorio, l’altra per raccontarne una curiosità e soprattutto per trarne ispirazione a beneficio dei lettori di oggi.
★ Catone l'Uticense, Casella, Manfredi, Pia de' Tolomei, Sordello, Traiano, Oderisi da Gubbio, Aracne e Giulio Cesare: un libro per conoscere o ricordarsi questi e tanti altri personaggi affascinanti, in un viaggio avventuroso e avvincente, assieme a Dante e Virgilio, dalla spiaggia dell'Antipurgatorio fino al Paradiso terrestre.
★ Per ognuna delle trentatré storie c’è una bellissima tavola a colori di Silvia Baroncelli. Dulcis in fundo: al termine di ogni racconto c’è un disegno di Silvia, tutto ancora da colorare, per liberare la fantasia dei bambini più creativi - o per un passatempo rilassante dei grandi.
33 storie, 33 tavole a colori, 33 disegni da colorare
RECENSIONE
Quando andavo a scuola (ormai nel remoto Avanti Cristo) odiavo con tutta me stessa studiare le opere, forse perché poi sarei andata incontro a verifiche e interrogazioni, ma una in particolare mi ha sempre affascinata: La Divina Commedia.
Nel 1300 Dante Alighieri parte per l’avventura più straordinaria di tutti i tempi: un viaggio nel mondo dei morti. E decide di raccontare quello che vede a tutti, usando la lingua di tutti: non il latino, ma il “volgare”, cioè l’italiano.
Il poema è diviso in tre parti, chiamate “cantiche” (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ognuna delle quali composta da 33 canti (tranne l'Inferno, che contiene un ulteriore canto proemiale) strutturati in terzine. Il poeta narra di un viaggio immaginario, ovvero di un Itinerarium mentis in Deum, attraverso i tre regni ultraterreni che condurrà lo stesso Dante fino alla visione della Trinità.
Questo viaggio immaginario e allegorico nell’oltretomba cristiano è un qualcosa di magnifico, persino Dan Brown ha intitolato il suo penultimo thriller “Inferno”, ma questa è una divagazione relativamente marginale.
Questo volume tratta, però, la cantica del Purgatorio(dell'Inferno ve ne ho già parlato qualche settimana fa).
Il Purgatorio dantesco è diviso in Antipurgatorio, Purgatorio e Paradiso terrestre.
La struttura del Purgatorio segue la classificazione tomistica dei vizi dell'amore mal diretto, e non fa più riferimento a singole colpe. Esso è suddiviso in sette cornici, nelle quali si espiano i sette peccati capitali: superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola, lussuria.
A questa fanno da cornice, in apertura, l'Antipurgatorio, e in chiusura il Paradiso terrestre. Costruito specularmente all'Inferno, inteso quindi non più come voragine, ma come montagna, anche l'ordine dei peccati risulta capovolto: il cammino di Dante è infatti dal peccato più grave a quello più lieve (ancora una volta la lussuria, ovvero l'amore che eccede nella misura).
Di seguito vi lascio la splendida illustrazione presa dal libro:
Le anime del Purgatorio sono già salve, ma prima di arrivare al Paradiso, per espiare i propri peccati, devono salire il monte come facevano ai tempi di Dante i pellegrini che per far penitenza partivano per Roma o per Santiago di Compostela. Ogni anima deve dunque percorrere tutto il cammino e purificarsi in ogni cornice del peccato corrispondente; ma per facilitare l'incontro con determinati personaggi, il poeta li colloca nella cornice propria del loro peccato più rilevante.
Il Purgatorio ha la funzione specifica di espiazione, riflessione e pentimento, ed è solo attraverso il cammino, quindi il pellegrinaggio verso Dio, che l'anima può aspirare alla redenzione. Questo vale anche per Dante, che all'inizio ha incise sulla fronte sette P, simbolo dei sette peccati capitali; alla fine di ciascuna cornice l'ala dell'angelo guardiano cancella la P indicando così che quella specifica espiazione è compiuta.
Sulla cima della montagna Dante colloca il Paradiso terrestre la cui amena selva che lo ricopre è in posizione simmetrica rispetto alla selva oscura dell'Inferno. Qui il ciclo di purificazione viene completato con l'immersione nelle acque del fiume Lete, che annulla il ricordo delle colpe, e dell'Eunoè, che vivifica il ricordo del bene compiuto nell'esistenza terrena.
Vi posso solo consigliare questo libro, è un autentico gioiellino.
Colgo l'occasione per ringraziare la casa editrice per avermelo inviato 🤍