RECENSIONE "TRAVOLTI DAL TRASH NELL'IMMENSO MARE DEL BRUTTO" DI MATTEO FUMAGALLI

 TRAVOLTI DAL TRASH NELL'IMMENSO MARE DEL BRUTTO

Viaggio alla scoperta del cattivo gusto per imparare ad amarlo

di Matteo Fumagalli


Autore: Matteo Fumagalli
Editore: Cairo
Data di pubblicazione: 9 settembre 2021
Pagine: 224
Genere: Narrativa contemporanea
Prezzo: € 15,20 Copertina flessibile - € 9,99 kindle


Votazione: ⭐⭐⭐⭐⭐


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Arrendetevi.

Per quanto voi possiate fuggire o ignorare, il fato è inevitabile. Siete tutti trash, dal primo all’ultimo. Anche io lo sono, credetemi. Per quanto voi possiate correre dalla copia de La recherche di Proust più vicina a voi e brandirla come se fosse uno scudo, non avrete speranza. Per quanto voi possiate sostituire Dragostea Din Tei, finita «per sbaglio» nella vostra playlist di Spotify, in favore di 4’33’’ di John Cage, non troverete soluzione.

Il trash attraversa ognuno di voi, impresso in ogni singolo aspetto della vostra esistenza umana. Non si limita ai soli gusti letterari o musicali, ma vi accomuna come fratelli e sorelle a prescindere da cultura e background di appartenenza.

La chiave è una sola: accettatevi. Abbracciate la vostra natura trash o, come dicono gli inglesi, deal with it.


TRAMA


Il trash è intorno a noi. Il trash è dentro di noi. Nella moda, in tv, nell’arte. E anche l’editoria ci è cascata. Basta girare tra gli scaffali di una libreria per rendersene conto. Potete trovare la raccolta di consigli sullo stile di Lapo Elkann, le poesie firmate Flavia Vento, il libro della zia di Britney Spears che rivela gossip scottanti sulla nipote, il manuale su come fare l’uncinetto con i peli di gatto e quello per perdere peso della signora Fletcher, la guida per rimorchiare le ragazze in modo consono a Dio e quella per farlo spendendo meno di un dollaro... Matteo Fumagalli fa scoprire il lato oscuro del gusto e del bello nell’arte – dalla letteratura alla musica, dal cinema alla televisione – senza dimenticare anche altri aspetti della vita quotidiana come le vacanze, il cibo, la moda. Perché, come dimostra il ricchissimo repertorio di libri, canzoni, film, spettacoli raccolto in queste pagine, il trash riguarda proprio tutto e ci accompagna dalla mattina alla sera. Riconoscere questa verità, eliminando lo snobismo che ci inibisce, ci porterà a fuggire da quello che è universalmente considerato di buon gusto e accettabile. E a vivere più liberi e sereni. La bruttezza non va presa sottogamba. Non va sottovalutata. Anzi, spesso è quest’ultima la chiave per immergersi nel bello. Dunque, coraggio: siate felici di danzare tra l’alto e il basso, di lasciarvi contaminare da ogni tipo di stimolo interessante; non c’è nulla di male nell’avere nella stessa playlist John Cage e gli Eiffel 65. E si possono leggere le barzellette di Totti anche se si amano i classici. Osservate il mondo con occhi nuovi e curiosi, come facevate da bambini. Senza vergognarvi.



RECENSIONE

Prima di leggere questo libro, credo sia propedeutico sapere il significato di tre neologismi e la differenza che intercorre fra essi: 

- Trash: è molto usato tra i ragazzi per indicare qualcosa di pessimo gusto, volgare o di cattiva qualità. Deriva dall'americano e la sua traduzione letterale è "spazzatura" o "immondizia";

- Camp: è l'uso deliberato, consapevole e sofisticato del kitsch nell'arte, nell'abbigliamento e negli atteggiamenti. Il fenomeno deve molto alla rivalutazione delle culture di massa avvenuta negli anni sessanta, così come alla diffusione negli anni ottanta del concetto di postmoderno applicato all'arte e alla cultura.

- Kitsch: produzione di oggetti presuntamente artistici, ma in realtà caratterizzati da ornamentazione eccessiva e dozzinale, banali e di cattivo gusto. Più propriamente il termine (comparso in Germania verso il 1860 e diffuso con l’attuale connotazione limitativa nella letteratura critica tedesca tra il 1920 e il 1940) indica ogni degradazione in senso manieristico dell’opera d’arte che, nella moderna civiltà di massa, assume aspetti rispondenti, quasi sempre grossolanamente, alle esigenze estetiche di destinatari mediamente acculturati: riproduzione in serie del prodotto artistico (quadro, scultura, ecc.), che diviene così economicamente accessibile a gran numero di persone a scapito della sua autenticità e unicità; sostituzione dei materiali originari (carta anziché tela, plastica invece di avorio, alterazione di colori e dimensioni, e analogamente, nella musica, sovrapposizione di un ritmo di danza moderno su un brano di musica classica); inserzione o aggiunta di elementi giustificativi (termometri a forma di torre Eiffel, barattoli contenitori a forma di statua); alterazione anacronistica del contesto (cronologico o ideologico) in cui di necessità si colloca l’opera originale; adozione, di solito del tutto acritica, dei principi manieristici dello straordinario, dell’eccessivo, del sovrabbondante.  

Non è sempre facile capirne la differenza leggendo le mere definizioni zanichelliane. In nostro aiuto è subentrato però Matteo Fumagalli, noto youtuber, il quale ha scritto questo libro fuori dagli schemi, ma schietto e per niente superpartes.
Tra le pagine scritte da Matteo troveremo tutto ciò che pensa realmente, senza giri immensi di parole, ma arrivando sempre dritto al punto; impossibile non capire la sua opinione in merito agli argomenti che tratta.

L'argomento chiave è senza ombra di dubbio "l'arte del brutto" in ogni contesto, secondo lui solo conoscendo il brutto possiamo apprezzare davvero la bellezza. 
Ed io la penso esattamente così, è necessario avere dei metri di paragone per capire quanto sia interessante una determinata cosa. Se fosse tutto sistemato sullo stesso gradino della scala di "bellezza" non ci sarebbe più modo di determinare la magnificenza, sarebbe tutto atono, tendente all'apatia.

Matteo, da sempre cinefilo e booklover, elenca una serie di film, libri, brani musicali e tanto altro, catalogandoli e distinguendoli accuratamente fra le tre categorie sopracitate.
Ovviamente tutto ciò che espone è frutto della sua esperienza personale, chi legge è libero di pensarla diversamente, fortunatamente le persone possiedono una testa pensante che permette di articolare un pensiero personale. 
Leggere il manuale trash di cui vi sto parlando è innanzitutto uno spasso, mi sono davvero divertita a leggere ogni capitolo, molto spesso mi sono ritrovata d'accordo con lui, altre volte invece ho colto l'opportunità di confrontarmi con un'opinione diversa dalla mia, ma sicuramente fondata su basi solide e accurata in modo certosino.
Tutto gli si può dire, tranne che sia uno di quei famosi influencer che, attraverso ghostwriter, scrivono libri imbarazzanti utilizzando la strategia di marketing del bel faccino in copertina. No, lui no. 

Travolti dal trash nell’immenso mare del brutto, tra esperienze personali e dissertazioni socio-culturali, guida il lettore alla scoperta di un terreno multiforme, il trash difatti è un mostro a più teste, non solo libri, cinema e musica, ma anche TV e internet, ormai un catalizzatore eccezionale di fenomeni che un tempo, affinché se ne potesse godere a pieno, dovevano essere intercettati dalle televisioni locali o dal Maurizio Costanzo Show.

Non è un manuale dal taglio enciclopedico e non è nemmeno uno sproloquio che intende dividere e ghettizzare la cultura generalmente intesa. Sebbene ci siano al suo interno caratteristiche proprie di ciascuna di queste tre impostazioni, il lavoro di Matteo Fumagalli si presenta più specificamente al crocevia tra diario personale e vademecum, con esilaranti divagazioni e autoironiche abiure che sono a tutti gli effetti parte del gioco.

Privo di immagini ma con ogni tipo di dritta per andare a rintracciare in autonomia ciò di cui si parla, e con in più una bibliografia essenziale per ulteriori approfondimenti, Travolti dal trash nell’immenso mare del brutto è un libro che somiglia a una lunga chiacchierata, varia quanto è varia l’oggettistica molto opportunamente esposta sul fronte e sul retro della copertina. Se chi non ha mai avuto almeno uno di questi gingilli tra le mani sta mentendo ben sapendo di mentire, metta da parte l’imbarazzo, non se ne disfi e anzi lo custodisca sotto chiave se non addirittura sotto teca: nella vita ci sono “altarini” ben più abietti e imperdonabili, ed è proprio su quelli, purtroppo, che nulla possono e potranno mai i corsi e ricorsi storici della disciplina estetica.

In sintesi, per l'autore dobbiamo darci un tono. Dobbiamo poter credere di essere diversi, ci imprigioniamo in una gabbia di snobismo (che è, in fin dei conti, solo una delle tante forme di difesa a cui ricorriamo per non guardare nell’abisso). Invece, molto probabilmente (anzi, quasi sicuramente) diversi da quello che disprezziamo non lo siamo affatto. Siamo tutti trash.
Quindi cerchiamo di sfatare quell'aurea di ipocrisia che passeggia per le strade insieme a noi. 

Vi invito a visitare anche il suo canale Youtube perché merita. 
Ascoltando uno dei suoi video mi sono resa conto che mi ha tolto le parole di bocca in merito ad un "film" uscito da poco su Prime Video, Cinderella, per me è stata quasi una tortura arrivare alla fine. Sarebbe stato un ottimo film da inserire nel suo lavoro letterario.
 
Ringrazio infine la casa editrice Cairo per la copia di questa trashata. 🤍


L'AUTORE

Matteo Fumagalli (Erba, 1992) lavora nell’editoria e si occupa di libri attraverso l’omonimo canale YouTube – con oltre 100.000 fedelissimi iscritti – in cui discute di letteratura, cinema e cultura pop. Tra stroncature al vetriolo e consigli di lettura, il suo canale è attualmente uno dei più seguiti in Italia su questi temi. In NABA insegna Digital Video e Storia del Cinema. Ha scritto di libri e film per numerose testate online come Il Libraio, The Fashionable Lampoon, Film idee e Positif Cinema.