RECENSIONE "DANTE PER BAMBINI E PER GENITORI CURIOSI"

 DANTE PER BAMBINI E PER GENITORI CURIOSI

- INFERNO - 

di Federico Corradini


Autore: Federico Corradini
Illustrazioni: Silvia Baroncelli
Editore: Prometeica
Data di pubblicazione: 20 gennaio 2021
Pagine: 280
Genere: Classici illustrati per bambini


Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐


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★ Leggete e lasciate leggere ai vostri bambini queste trentatré storie di personaggi e luoghi famosissimi dell’Inferno di Dante. Una raccolta accessibile a tutti per appassionare in maniera leggera e divertente alla Divina Commedia i più piccoli, oppure per ricordarne il fascino irresistibile ai più grandi.

★ Ogni storia di “Dante per bambini” è lunga due pagine: una per descrivere i personaggi e i luoghi dell’Inferno, l’altra per raccontarne una curiosità e soprattutto per trarne ispirazione a beneficio dei lettori di oggi. 

★ Caronte, Minosse, Paolo e Francesca, Cerbero, Farinata degli Uberti, Ulisse e il conte Ugolino: un libro per conoscere o ricordarsi questi e tanti altri personaggi affascinanti, in un viaggio avventuroso e avvincente, assieme a Dante e Virgilio, dalla selva oscura fino al cospetto di Lucifero.

★ Per ognuna delle trentatré storie c’è una bellissima tavola a colori di Silvia Baroncelli. Dulcis in fundo: al termine di ogni racconto c’è un disegno di Silvia, tutto ancora da colorare, per liberare la fantasia dei bambini più creativi - o per un passatempo rilassante dei grandi.

33 storie, 33 tavole a colori, 33 disegni da colorare


RECENSIONE


Quando andavo a scuola (ormai nel remoto Avanti Cristo) odiavo con tutta me stessa studiare le opere, forse perché poi sarei andata incontro a verifiche e interrogazioni, ma una in particolare mi ha sempre affascinata: La Divina Commedia.
Nel 1300 Dante Alighieri parte per l’avventura più straordinaria di tutti i tempi: un viaggio nel mondo dei morti. E decide di raccontare quello che vede a tutti, usando la lingua di tutti: non il latino, ma il “volgare”, cioè l’italiano.
Il poema è diviso in tre parti, chiamate “cantiche” (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ognuna delle quali composta da 33 canti (tranne l'Inferno, che contiene un ulteriore canto proemiale) strutturati in terzine. Il poeta narra di un viaggio immaginario, ovvero di un Itinerarium mentis in Deum, attraverso i tre regni ultraterreni che condurrà lo stesso Dante fino alla visione della Trinità. 
Questo viaggio immaginario e allegorico nell’oltretomba cristiano è un qualcosa di magnifico, persino Dan Brown ha intitolato il suo penultimo thriller “Inferno”, ma questa è una divagazione relativamente marginale.
Questo, però, per introdurre proprio l’inferno, la cantica protagonista del libro che vi sto presentando.
L'inferno dantesco è immaginato come una serie di anelli numerati, sempre più stretti, che si succedono in sequenza e formano un tronco di cono rovesciato; l'estremità più stretta si trova in corrispondenza del centro della Terra ed è interamente occupata da Lucifero che, muovendo le sue enormi ali, produce un vento gelido: è il ghiaccio la massima pena. In questo Inferno, ad ogni peccato corrisponde un cerchio, ed ogni cerchio successivo è più profondo del precedente e più vicino a Lucifero; più grave è il peccato, maggiore sarà il numero del cerchio.
Dante, accompagnato dal poeta Virgilio, attraversa tutti i cerchi (intervallati dai tre fiumi infernali) fino ad arrivare a Lucifero, un angelo caduto in disgrazia presso Dio per la sua indole malvagia. Precipita per questo giù dal cielo, nell'emisfero australe - quello dove oggi ci sono l'Australia e il Sudamerica, assieme anche a un sacco di oceani. 
Lucifero, cadendo a tuffo in faccia, penetrò dentro il globo fino a raggiungerne il centro, dove si fermò con il viso affacciato verso il nostro emisfero e le gambe verso l'alto.
Scendendo lungo il suo corpo peloso, i due poeti raggiungono una grotta e scendono alcune scale. Dante è stupito: non vede più la schiena di Lucifero e Virgilio gli spiega che ora si trovano nell'Emisfero Australe. Attraversano quindi la natural burella, il canale che li condurrà alla spiaggia del Purgatorio, alla base della quale usciranno poco dopo "a riveder le stelle". Ed è proprio con la parola “stelle” che terminano tutte e tre le cantiche.
Di seguito vi lascio la bellissima immagine dell'inferno a forma di cono rovesciato presente in questo libro: 




Nella sua Divina Commedia, Dante Alighieri presenta una schiera di personalità storiche, del proprio tempo o antecedenti, le cui vicende rimangono e rimarranno indelebili nella storia e nella letteratura.

All'Inferno incontra una serie ovviamente di dannati, tra cui Minosse, i famosissimi Paolo e Francesca, Cerbero, Pluto, le furie, le arpie, Ulisse ed anche il mio preferito, il Conte Ugolino.

Dico il mio preferito, perché è un personaggio veramente singolare, rappresentativo di un'immagine sicuramente non piacevolissima, ma che rimane impressa nella memoria.

Sapete la sua storia? Ok ve la racconto lo stesso.

Il Conte Ugolino della Gherardesca fu Podestà di Pisa e, per storia familiare, alleato ghibellino; mosso però da moventi economici e territoriali, tentò di tenere segreta la sua affiliazione ai guelfi. Azzardando tale mossa, si inimicò fortemente Ruggieri, e con lui tanti altri uomini politici del tempo.

Dopo una lunga vita, che vide Ugolino prominente podestà di Pisa e uomo politico e militare più forte della città, in età avanzata si inimicò dapprima il proprio nipote, che fece esiliare, e poi l’arcivescovo Ruggieri, cui fece uccidere il nipote nel 1288. Ciò gli bastò per tessere le fila di un inganno letale, che avrebbe annientato l’odiato Ugolino della Gherardesca.

Nel 1289, con la fittizia promessa di siglare un accordo, il Conte, insieme ai figli e ai nipoti, vennero attirati da Ruggieri alla Torre della Muda (proprietà dei Gualandi, potente famiglia pisana, ostile alla famiglia della Gherardesca), dove vennero però brutalmente imprigionati.

Reclusi senza cibo né acqua, gli uomini cominciano lentamente il loro declino; magri in viso e nello spirito, quando un raggio di sole entra nella torre e ne illumina i volti: Ugolino si rende conto della fine ormai imminente.

Ridotti a pelle e ossa, i figli del Conte sono i primi ad abbandonare le loro spoglie mortali, non prima di aver domandato al padre di cibarsi dei propri corpi per salvarsi; in preda alla disperazione e a una lacerante fame, Ugolino esaudisce dunque gli ultimi desideri della sua estinta prole, rendendola amaro nutrimento.

Dopo aver commesso l’orribile gesto, Ugolino chiama per qualche giorno il nome dei figli a gran voce; ormai cieco e senza scampo, il Conte si lascia andare alla morte, che dice essere sopraggiunta non per dolore, ma per fame.

Nel XXXIII canto dell’Inferno, il poeta fiorentino si addentra tra i ghiacci del Cocito, accompagnato da Virgilio. La pena qui inflitta ai dannati è di giacere intrappolati nel ghiaccio e di venire investiti da un vento gelido, mosso dalle ali di Lucifero.

Tra i volti sofferenti, Dante ne distingue uno in particolare; un uomo è intento ad addentare il cranio di un altro dannato con ferocia. Dopo aver notato gli sguardi attorno a sé, questi alza la bocca dal macabro pasto, pulendola con i capelli del compagno, suscitando non poco orrore e sdegno. Proprio il nostro Ugolino!

Mosso da grande curiosità, Dante vuole conoscere i dettagli della storia di quello che fu una volta uomo, ora anima dannata.

Dopo avere conferito con Dante, Ugolino torna a rosicchiare avidamente il cranio del suo acerrimo nemico Ruggieri, tornando a sembrare una belva, dopo aver mostrato una disperata umanità durante il suo racconto.

Ma ora lasciamo il Conte e torniamo a noi.
Vi posso solo consigliare questo libro, è un autentico gioiellino.
Immaginate quanto possa essere istruttivo e divertente per i bambini, leggere, conoscere la storia e viverla giocando con i colori? I grandi invece, come me, possono approfittare per fare un bel ripasso!  

Colgo l'occasione per ringraziare la casa editrice per avermelo inviato 🤍


L'AUTORE

Federico Corradini lavora all'integrazione tra innovazione, big-data e discipline umanistiche per l'azienda che ha fondato nel 2014: XChannel. Ha una laurea in Filosofia (Università Cattolica, Milano) e un master in marketing (Bocconi, Milano). Semiologo, studia le strutture narrative dei classici della letteratura greca, latina e italiana per applicarli al mondo della comunicazione di massa. Tiene lezioni sul rapporto tra innovazione e discipline umanistiche sia in università che in azienda. Prima di tornare a Milano per fondare XChannel ha lavorato come Team Leader Italy di Google, a Dublino. Assieme a Eliana Salvi ha scritto "Storie di Donne Mitologiche per Bambine Mitiche" (2020) e "Donne Mitologiche da Colorare" (2020) anch'essi illustrati da Silvia Baroncelli.