RECENSIONE "PER VOCE TUA" DI DANIELA MONTANARI

 PER VOCE TUA

di Daniela Montanari


Autore: Daniela Montanari
Editore: Phasar Edizioni
Data di pubblicazione: 25 marzo 2021
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 180
Prezzo: € 15,20 copertina flessibile

Votazione: ⭐⭐⭐⭐

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"La verità è l'unica libertà possibile.
Ed è solo così che si smette di giudicare."


TRAMA

Quando si sta male, quanto non si trova un posto nel mondo, tutti i tipi di terapia, dalla psicanalisi a quelle con approccio non medico-scientifico come il pensiero positivo, partono dal presupposto che dobbiamo perdonare qualcuno e tornare al momento in cui ci si è spezzato qualcosa dentro. Quando invece siamo proprio dove vorremmo, assieme alle persone con cui vorremmo stare, e stiamo facendo l’unica cosa che desideriamo, quale procedimento chimico-emotivo si è scatenato in noi? Come è nato quel benessere? Forse sarebbe molto più interessante comprendere questo meccanismo per imparare così a replicarlo. Isolare il click che ha consentito l’avvio della pace, della guarigione, della voglia di riprendersi in mano la vita e farne un quadro, una poesia, una musica. Anna riuscirà, grazie anche all’incontro con Cristian, a lasciar andare il peso che le preme il cuore? Troverà il coraggio di dire, di non tacere più, di liberare se stessa e tutte le donne che lo vorranno? Perché la verità è l’unica libertà possibile. Ed è solo così che si smette di giudicare.

RECENSIONE

ABORTO.
Questa breve parola risulta essere estremamente divisiva nella nostra società, in modo quasi allarmante.
C'è chi vorrebbe rendere illegale l'aborto, o quantomeno sottoporre la sua applicabilità a vincoli estremamente stringenti. A questo fronte (autodefinitosi pro life, "a favore della vita", ovvero esplicitamente antiabortista) appartengono in generale tutti coloro che ritengono che l'embrione umano, fin dal concepimento, dovrebbe godere dello stesso diritto alla vita dell'essere umano dopo la nascita, nonché la maggior parte delle confessioni religiose
E c'è invece chi sostiene che l'interruzione volontaria di gravidanza dovrebbe restare lecita e legalizzata, demandando alla valutazione soggettiva della donna, e solo ad essa, la scelta in merito. Questi vengono talvolta definiti pro choice, "a favore della scelta", o abortisti. Aderiscono a questo fronte, in linea di massima, tutti coloro che non ritengono di poter giudicare astrattamente motivazioni così personali, coloro che privilegiano la libertà di scelta, coloro che non ritengono che un embrione sia già un essere umano compiuto, coloro che lo ritengono un modo efficace di ridurre o sconfiggere la piaga degli aborti clandestini, ed altri ancora.
Questa specificazione credo sia fondamentale per introdurre il tema principale di questo libro meraviglioso di Daniela Montanari: il rimorso e la sofferenza dovuti al peso che una donna è costretta a portarsi dietro tutta la vita in seguito ad un aborto spontaneo.

E' incredibile come una piccola parola possa rappresentare per una donna un mondo interiore vastissimo, quasi sconfinato.
Nel caso di Anna, la protagonista, questo senso di smarrimento è una costante che le devasta l'esistenza; non riesce a ritrovare la felicità perduta a causa di questo evento che ha segnato per sempre la sua vita.
Le problematiche psicologiche che possono essere conseguenti ad una interruzione volontaria di gravidanza sono molteplici. E’ chiaro che l’importanza dello stress dipende dal significato che la donna dà all’evento, da come considera il bambino e dalla risonanza che questo ha nell’ambiente circostante, infatti la rappresentazione sociale che le donne che hanno abortito vivono nei confronti della gente comune circa i sentimenti da loro espressi verso chi abortisce, evidenzia giudizi di riprovazione o disinteresse anche se, probabilmente, questi sentimenti sono la proiezione che la donna fa sugli altri di quegli stessi sentimenti negativi e di riprovazione dell’evento che ella vive.

Anna è la mamma di Mattia, che lei chiama in modo affettuoso Mat, un ragazzo legato a lei in modo quasi simbiotico, incredibilmente comprensivo e un fedele compagno di vita. Sotto questo punto di vista Anna non può che ritenersi fortunata.
Per quanto riguarda la vita amorosa, invece, non è tutto oro quello che luccica.. ha una relazione con un uomo sposato, Patrick, che non la ama, perché possiede la sacra capacità di utilizzarla come fosse una "tappabuchi" dei momenti di libertà dalla moglie. E' scientificamente dimostrato il fatto che una situazione del genere non potrà mai renderti felice.

La donna, per antonomasia, ha la capacità di sentirsi quasi sempre sbagliata e fuori luogo nel corso della sua vita.. ma riuscirà Anna a dimostrare che la felicità si può raggiungere ed ottenere con le unghie e con i denti?
Il suo tormento principale è quello dell'aborto a cui è andata incontro in giovane età, una piaga sociale che tocca molte donne, le quali lamentano il fatto di sentirsi giudicate più che comprese. Inoltre gli uomini, o papabili padri, nella maggior parte dei casi prendono le loro quattro membra e levano le tende. Facile no?

Ho trovato questo romanzo un inno all'emancipazione, un aiuto psicologico per molte donne che, leggendolo, potrebbero sentirsi meno sole.. d'altronde si sa che "mal comune mezzo gaudio" e che la solidarietà fortifica.
Oltre ad essere un libro ben scritto, potrebbe quindi essere venduto come "farmaco" per il raggiungimento della serenità interiore, liberandosi da pesi inutili che attanagliano le persone a causa di tabù inutili.

Consiglio questa lettura in modo particolare alle donne, ma servirebbe anche a molti uomini per comprendere le proprie donne e per immedesimarsi nei loro panni. Sarebbe utopistico tutto ciò, lo so, ma mai smettere di sperare 😉

Ringrazio infine l'autrice per la copia del suo meraviglioso libro 🤍



L'AUTRICE

Daniela Montanari è nata e vive in provincia di Bologna, da dove ammira i più bei tramonti che abbia mai visto. Artista poliedrica e prolifica, dal 2008 ad oggi ha pubblicato nove romanzi, due raccolte di poesie ed è stata regista, interprete e direttrice artistica di più spettacoli teatrali.