RECENSIONE "ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE" DI VALERIA DOCAMPO

 ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE

di Lewis Carroll & Valeria Docampo

(Edizione Illustrata)



Autore: Lewis Carroll
Editore: Terre di Mezzo
Illustratore: Valeria Docampo
Traduttore: Claudia Valentini
Data di pubblicazione: 8 ottobre 2020
Genere: Classici per bambini
Pagine: 128
Prezzo: € 19,00 copertina rigida


Votazione: ⭐⭐⭐⭐⭐/5 cum laude


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Edizione integrale del romanzo di Lewis Carroll, tradotto per noi da Claudia Valentini, con le incredibili illustrazioni di Valeria Docampo, capaci di infondere nuova poesia a questo capolavoro mondiale della letteratura:

“Ho sempre avuto la sensazione che molti dei miei sogni fossero fatti della stessa materia con la quale è scritta la storia di Alice. Ed è proprio questa materia che ho cercato di plasmare nel libro.” (V. Docampo)


RECENSIONE


Ci sarebbero tante cose da dire, o forse basterebbe restare zitti ad ammirare, ma sto per dare un feedback a questo libro e quindi non posso stare in silenzio.

CAPOLAVORO FIGURATIVO E LETTERARIO 

Può bastare? Aspettate che vado a cercare qualche sinonimo di capolavoro e proseguo l'elenco 😂
Voi potrete pensare: "eh va bè, le è stato regalato il libro e deve parlarne bene altrimenti la prossima volta non le mandano più niente". ERRORE ENORME. Io cerco di essere sempre il più obiettiva possibile, inizio diverse collaborazioni sia con case editrici che con scrittori, ma la mia faccia è sempre quella, quindi non mi esporrei mai in modo così positivo consigliandovi qualcosa che non mi ha convinta fino in fondo.
Ed invece in questo caso ci metto sia la faccia che tutto il corpo, perché ripeto.. CAPOLAVORO! Non trovo altri vocaboli per farvi capire la maestosità di quello che ho visto e letto.. eh si, perché trattasi di un libro illustrato da Valeria Docampo, che parallelamente al romanzo di Lewis Carroll, accompagna la narrazione con dei disegni incredibilmente belli e significativi, il vero punto forte e distintivo di questa versione della casa editrice Terre di Mezzo. 
Non vedrete nessun disegno buttato lì a casaccio senza rigor di logica, anzi.. chapeau!

Claudia Valentini inoltre ha tradotto il romanzo per noi e non va dimenticata.. il lavoro di traduttore non è per niente semplice nè tantomeno da sottovalutare, quindi onore al merito anche a lei!

Ma chi non conosce Alice nel paese delle meraviglie direte voi? Impossibile esista ancora qualcuno che non abbia mai letto l'originale di Lewis Carroll o uno dei tanti adattamenti che sono stati pubblicati negli anni successivi; se così non fosse avranno sicuramente visto uno dei tanti film o il più noto cartone della Disney.
La storia della bambinetta che, precipitata nella tana del Coniglio Bianco, si trova a doversi dibattere in un Mondo totalmente fantastico, nel quale ogni cosa fa letteralmente a pugni con la logica, è stata oggetto di innumerevoli interpretazioni e versioni ed ha sfrenato la fantasia di epigoni e cineasti. Per tale motivo, però, spesso, si sono perse di vista le origini e le motivazioni.

Sono pienamente d'accordo con voi, è una storia trita e ritrita, vista in mille salse ed in mille riadattamenti diversi.. ma perché continuano a riproporcela allora? Forse perché funziona sempre? O forse perché sono pazzi ed investono soldi in questo marketing onirico per fare solo dei grossi buchi nell'acqua?
Io credo che la risposta sia a senso unico.. Alice nel paese delle meraviglie è un evergreen ancora adesso, a distanza di più di un secolo non perde un colpo questo roamanzo!
Io sono anche di parte perché rimane uno dei miei classici Disney preferiti, ma in modo particolare il Cappellaio Matto è il mio personaggio della vita, una sorta di alter ego, avatar o fonte di ispirazione, quindi non posso che amare anche tutta la storia di Alice di cui è parte integrante.
"Ma quindi cosa posso trovare di nuovo in questa edizione?"
Per quanto riguarda il romanzo assolutamente nulla, è fedele all'originale di Carroll al mille per mille, ma ben venga! Certe opere non andrebbero toccate troppo!
Troverete, però,  una versione illustrata di tutto rispetto, un 30 cum laude senza nemmeno ragionarci troppo, io sono rimasta davvero piacevolmente colpita da queste pagine di carta fotografica patinata da sfogliare! Credo che sarà difficile da battere questa versione illustrata per quanto mi riguarda! 😉

Ma passiamo alla storia..
La piccola Alice si addormenta e sogna di trovarsi in un paese incantato in cui niente è più reale dell’irreale. Un mondo in cui è possibile bere un tè con la Lepre Marzolina e nel quale è sufficiente sgranocchiare un frammento di fungo per ritrovarsi più alti o più bassi di svariati centimetri. Un mondo in cui una regina un po’ matta può decidere in ogni momento di farti tagliare la testa. Un mondo magico e folle che affascina ma che fa presto venir voglia di scappare per tornare alla realtà.

Il mondo di Alice è un universo disorientante in cui nulla segue le logiche cui siamo abituati. È una storia surreale in cui non c’è spazio né per il lieto fine né per qualche tipo di morale. L’autore ci trascina in un mondo in cui nulla sembra avere senso, un mondo fatto di apparizioni fantastiche e intricati giochi di parole.

Alice conserva però la capacità di non lasciarsi coinvolgere da quel grande nonsense che è la vita. Il suo personaggio resta infatti sempre estremamente concreto, curioso ma distaccato persino dinanzi alle continue trasformazioni del proprio corpo. Alice diventa quindi la nostra ancora di salvezza, il salvagente cui aggrapparci per evitare di affogare. Lei è la bambina abituata a giocare, abituata a “far finta di”. Far finta di essere un’altra persona, far finta di trovarsi in un altro luogo… sempre pronta a guardare la realtà con altri occhi ma con la consapevolezza che si tratta solo di una fantasia. Nel “far finta di” resta chiarissimo dove si trovi il confine tra ciò che è vero e ciò che invece è solo frutto della nostra immaginazione. Fingo di essere la mamma della mia bambola ma dentro di me so perfettamente di essere una bambina di sette anni. Ed ecco allora che la capacità di Alice di rimanere saldamente attaccata alla realtà aiuta anche noi lettori a non lasciarci travolgere dal mondo creato da Lewis Carroll.

C’è infine un altro aspetto da non sottovalutare: Alice non tollera nessuna forma di ingiustizia. Pur conservando la sua squisita educazione, fa sempre sentire la sua voce. Non ha paura di criticare gli adulti né di chiedere spiegazioni. Alice non è un personaggio passivo in balia delle strane apparizioni cui va incontro. E quando il gioco smette di piacerle, si sveglia per tornare sull’argine erboso dove tutto ha avuto inizio. Perché in fondo il gioco, per essere bello, non deve mai durare troppo!

E' la seconda volta, tra l'altro nel giro di pochissimo tempo, che mi ritrovo a leggere il romanzo di Carroll sotto forma di libro illustrato o graphic novel.
La sensazione che ho provato è stata ancora una volta quella di un forte smarrimento. Al termine del libro ci verrebbe quasi voglia di ripartire dalla prima pagina nella speranza che un’altra lettura ci aiuti a capire qualcosa in più. Come se in fondo ci fosse sfuggito il senso profondo della storia. Come quando ci svegliamo da un sogno con la consapevolezza che dietro le immagini che ricordiamo si nasconda qualcosa che il nostro inconscio ha fatto di tutto per tenere nell’ombra. E allora vorremmo cercare di capire cosa ci sia dietro le folli avventure vissute da Alice, dietro le poesie, le canzoni, gli indovinelli, i giochi di parole… vorremmo ricostruire quel senso che continua a sfuggirci.
Ma forse dovremmo semplicemente accettare di farci trascinare dall'autore nel suo mondo onirico senza vivisezionare ogni singola cosa che ci propone ponendoci miliardi di domande. 

Lato critico: impareggiabile risulta il divertimento per la situazione bislacca, per la storiella bizzarra, ma non si riesce ad individuare bene l'intento originario di Carroll, se non solo con l’aiuto di una versione critica.
In particolare le filastrocche e le canzoncine, che i personaggi spesso intonano, giungono solo nella loro attuale valenza di irriverenti e anticonformiste tiritere, ma non essendo immediatamente fruibile l’originale storpiato per l’occasione, si possono solo immaginare gli intenti pedagogici che quest’ultimo avrebbe dovuto avere e che Carroll ha irriso. Così, tuttavia, si perde l’incisività e il mordente del nonsense.

Ma alla fine.. che ci frega? 😂 E' talmente fantastico leggere questa storia che non ne vale la pena di soffermarsi troppo su quello che non capiamo fino in fondo, quindi godetevi la lettura e sognate assieme ad Alice attraverso le illustrazioni di una magistrale Valeria Docampo, di cui vi lascio qualche esempio di seguito 🤍

Ringrazio infine la casa editrice per questo regalo graditissimo 🤍🤍🤍









VALERIA DOCAMPO


L’illustratrice argentina, nata a Buenos Aires e laureata in Graphic design ed Arti visive, insegna da alcuni anni all’università e si dedica all’illustrazione per bambini, lavorando per editori di cinque continenti. Disegna catturata dal desiderio di trasmettere la bellezza della natura e delle storie, utilizzando sia tecniche e metodi tradizionali che digitali e innovativi.

In Italia con Terre di mezzo Editore, Valeria Docampo ha pubblicato “La Valle dei Mulini” (2013), “Domani inventerò” (2014), “Lo Schiaccianoci” (2016), “Il Piccolo Principe” (2018), “La bella addormentata” (2018), “La piccola tessitrice di nebbia” (2018) e lo straordinario “La Grande fabbrica delle parole” (2010), scritto dall’autrice Agnès de Lestrade e tradotto in trenta lingue. Il racconto di uno strano paese in cui le parole sono in vendita e solo i più ricchi possono permettersele; il bambino Philéas vorrebbe dire “Ti amo” alla bella Cybelle, ma non ha abbastanza soldi nel salvadanaio. Il libro ha vinto il Prix Papillotes 2010 e il Prix littéraire de la Citoyenneté 2010.

Sempre per Terre di mezzo, ha illustrato l’edizione integrale di “Alice nel Paese delle meraviglie” (2020) scritto da Lewis Carroll.

Nel 2020 anno della pandemia di Covid-19  è uscito “Inventario dei giorni sospesi. Idee felici per tempi difficili” (2020), con i testi di Agnès de Lestrade.

Attualmente, Valeria Docampo vive a Lione, da dove ogni giorno tenta di guardare il mondo con gli occhi della sua bambina.


ALCUNE NOTE SU LEWIS CARROLL

Pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson.
Scrittore inglese, studiò a Rugby e a Oxford, nel Christ Church College, dove rimase poi sino al 1881 come lettore di matematica pura, scienza alla quale dedicò numerosi trattati.
Di carattere assai timido, C. fu grande amico (e fotografo) di alcune bambine, e per una di esse, Alice Liddell, scrisse Alice nel paese delle meraviglie (Alice’s adventures in Wonderland, 1865).
Quest’opera, la più nota e amata della letteratura infantile inglese, ha esercitato una forte attrazione anche sui lettori adulti per il peculiare gusto del gioco logico e verbale.