RECENSIONE "HEART TECH" DI MARINA SARRACINO

 RECENSIONE "HEART TECH - Come diamanti nell'oscurità" DI MARINA SARRACINO

Autore: Marina Sarracino
Editore: Edizioni MEA
Data di pubblicazione: 16 marzo 2020
Genere: Distopico
Pagine: 222

ISBN: 9788894510744

Votazione: ⭐⭐⭐⭐/5




"Questa è anche heart-tech, ci vuole cuore per concepire un lavoro del genere. Garantendo la sopravvivenza di piante e alberi, garantiamo la nostra sopravvivenza, cerchiamo di recuperare il rapporto che noi uomini avevamo con la natura. L'heart-tech ci salverà"


Come sarà il mondo fra cinquantacinque anni? Come cambierà lo stile di vita sul nostro pianeta? La Terra nel 2075 come la ritroveremo effettivamente?
Sentiamo spesso parlare di cambiamenti climatici, come per esempio il surriscaldamento globale, che ci porteranno ad avere problematiche ambientali in futuro, ma questo avvenire è molto lontano nel tempo o potrebbe rivelarsi alle porte?

"Esisteva un tempo in cui Uomo e Ambiente vivevano in un equilibrato rapporto simbiotico. Poi, con i millenni, la prevaricazione crescente dell'Uomo ha preso ad accelerare il passo come un'automobile in corsa dai freni rotti. Natura e Tecnologia hanno smesso di svilupparsi armonicamente. E ora sembra che la Natura sia arrabbiata e che voglia scaricare tutta la sua furia."

Queste poche righe rappresentano sia lo scenario iniziale del libro di Marina Sarracino, sia un ipotetico ed altrettanto probabile futuro a cui potremmo andare incontro non troppo in là negli anni. 
Parliamo innanzitutto del libro, la cui storia non è altro che un'anti-utopia, ovvero una rappresentazione di una realtà immaginaria del futuro, ma prevedibile sulla base di tendenze del presente percepite come altamente negative, in cui viene presagita un'esperienza di vita indesiderabile o spaventosa.

E' accaduto qualcosa, qualcosa di cui ognuno fatica a parlare, che ha travolto gli uomini del Pianeta e li ha costretti a nascondersi; qualcosa che ha reso l'aria irrespirabile, accanto a una lunga serie di sconvolgenti disastri naturali.
Anziani, adulti, ragazzi e bambini indossano maschere antigas e vengono indirizzati, attraverso un tunnel, verso un bunker sotterraneo enormemente profondo ed esteso quanto l'intera superficie della città. Si ritrovano in un vero e proprio luogo speculare alla città sovrastante.
Il tunnel ha la funzione di proteggere ed accogliere i cittadini finché la situazione non si sarà normalizzata, sempre che tutto possa tornare come una volta.
Lo spostamento di massa viene supervisionato dalla Congrega Governativa, un gruppo di uomini illustri ed economisti che assumono le decisioni ed il controllo della città. 
Il sottosuolo, reso abitabile in tempi brevi, viene suddiviso in nove divisioni, una per ogni fermata del treno; la divisione 3000 e tutti coloro che la abiteranno saranno i protagonisti di questo romanzo.
In questa realtà in cui vengono improvvisamente catapultati, i rifugiati sono costretti a coesistere a stretto contatto, condividendo gli spazi comuni e la privazione di ogni tipo di comfort a cui sono sempre stati abituati. 
Si dice però che "mal comune mezzo gaudio".
Dopo qualche giorno di disagio, il senso di adattamento inizia ad avere finalmente il sopravvento e le difficoltà iniziali si trasformano pian piano in opportunità (come si suol dire "fare di necessità virtù").

La divisione 3000 ruota tutta attorno ad una famiglia in particolare, composta da Adam e Ariel, i genitori, nonché Myriam e Daniel, rispettivamente sorella maggiore e fratellino.
Il signor Morgan, un anziano che ha spesso un diavolo per capello, è invece il loro vicino di alloggio ed è coinquilino di Tyler, un bel ragazzo ventenne che ama rifugiarsi nella tecnologia, per lui lo smartphone è diventato il suo migliore amico dal quale fatica a staccarsi. 
Molto diversi apparentemente si ritroveranno a diventare una grande famiglia allargata, all'interno della quale nascerà anche una relazione particolarmente profonda e dolce, quella tra Tyler e Myriam. Una vera storia d'amore.
Come finirà questa convivenza forzata? Riusciranno alla fine a risalire la china tornando alla normalità della vita?

Leggendo questo libro ho avuto due sensazioni immediate: la prima è stata quella di essere spettatrice di un reality show futuristico, una sorta di Grande Fratello sotterraneo, dove i partecipanti sono costretti a creare legami anche con chi non avrebbero mai pensato, ma soprattutto all'interno di una realtà falsata e costruita ad hoc; la seconda, più seria, è stata la trasposizione mentale della nostra vita in un ipotetico futuro a cui potremmo andare incontro. Ci ritroveremo realmente di fronte a situazioni similari? Mi verrebbe da dire molto probabile e poco impossibile.
Questo 2020 ci sta già mettendo abbastanza alla prova con questa pandemia, ci sta facendo capire che ogni cosa può ribaltarsi improvvisamente, nulla è scontato, in primis la vita. Non dobbiamo quindi perdere tempo, ma cercare di essere sempre la versione migliore di noi stessi, sia da soli che nei rapporti interpersonali.


L'AUTORE

Marina Sarracino è nata a Napoli il 9 giugno 1987.
Lavora come correttrice di bozze e articolista nell’ambito turistico. Si è laureata in Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e ha redatto contenuti per le guide di viaggio “#Emotional guide. Travel guide emozionali di Barcellona, Londra, Malta e Marsiglia” e “Traveller Guide for the city of Naples”.
Nel 2018 la Darcy Edizioni pubblica il suo romanzo “Vivere a colori”. Nel 2019 la sua poesia “Uniti come noi” viene pubblicata da Edizioni MEA nella raccolta #PrendiamoliPerMano e il suo racconto “Il cacciatore di felicità” vince il primo premio al concorso emozionARTI bandito dall’Accademia Imago. Contribuisce con un racconto all’antologia benefica “L’amore ai tempi del coronavirus”, pubblicata a sostegno della Protezione Civile durante l’emergenza Covid-19.
Ritiene che la scrittura sia l’espressione più libera e incondizionata della sua anima e un decoder della sua fantasia.