RECENSIONE "CALCIO, TATUAGGI E..." DI CRISTIANO RICCIO

 RECENSIONE "CALCIO, TATUAGGI E..." DI CRISTIANO RICCIO


Autore: Cristiano Riccio
Editore: Porto Seguro 
Data di pubblicazione: 16 dicembre 2019
Genere: Saggistica sportiva
Pagine: 214
Formati: copertina flessibile
ISBN: 978-88-5546-055-2

Votazione: ⭐⭐⭐⭐/5



"Per me il tatuaggio non è mai stato un semplice orpello estetico, ma ha sempre rappresentato il bisogno di imprimermi sul corpo in modo indelebile i momenti che, nel bene o nel male, hanno segnato la mia esistenza."


La copertina ed il titolo "Calcio, tatuaggi e..." non lasciano spazio all'immaginazione, questo libro di Cristiano Riccio tratta proprio il tema del tatuaggio limitatamente al mondo calcistico.

Sia l'arte del tatuaggio che lo sport del calcio hanno origini primordiali, si sono evoluti separatamente nel corso degli anni per poi congiungersi nell'era moderna.
Da un lato la parola tatuaggio deriva dal polinesiano tattaw, ovvero incidere e decorare, e viene coniata nel recente tattoo da James Cook per associazione onomatopeica nel 1771; dall'altro abbiamo la nascita del calcio moderno nel 1863, grazie alla costituzione della prima federazione calcistica al mondo, la Football Association.

Nell'era dei millenials le persone hanno iniziato a tatuare il proprio corpo come se fosse una tela sulla quale dipingere emozioni, passioni, ricordi e pezzi di vita.
Fra queste figure spiccano soprattutto i calciatori, coloro che per antonomasia hanno sdoganato pubblicamente questa vera e propria arte, provocando un'ondata di moda incontenibile.
Nella prima parte del libro, l'autore descrive brevi tratti biografici con i quali introduce la presentazione di alcuni fra i più grandi calciatori del mondo, primo fra tutti David Beckham, colui che non ha assolutamente bisogno di grandi premesse nè sul campo nè fuori dal campo. Iconico.
Ne seguono anche molti altri, come Roberto Baggio, Christian Vieri, Francesco Totti, Maradona, Lionel Messi e tanti altri nomi celebri.
Per ognuno di questi grandi campioni, non necessariamente tutti esempi di sportività ed umanità, l'autore associa una tipologia di tatuaggio scelta fra quelli che ovviamente hanno inciso sulla loro pelle e coglie l'occasione per approfondirne il significato più profondo. 
Tutto ciò è sempre accompagnato da un disegno, opera sempre dell'autore.

Nella seconda parte del libro, invece, viene trattato lo stesso argomento, ma in relazione agli ultras, quindi tutto quel mondo delle tifoserie organizzate che Cristiano Riccio conosce molto bene avendone fatto parte sin da ragazzino.
Qui il tatuaggio riveste un ruolo di distinzione ed appartenenza attraverso le bandiere ed i colori della propria squadra, diventa quasi un passe-partout per accedere allo stadio, soprattutto in curva.
Essendo un vero ultras laziale, l'autore inserisce degli aneddoti riferiti alle sue esperienze in merito, condannando in dirittura finale alcuni estremismi che sono sfociati in violenza nel corso degli anni, ma sottolineando che i pochi casi da condannare fanno più rumore di milioni di tifosi che costituiscono assiduamente la vera forza per la squadra quando scende in campo. Fedeli e costanti forze della natura.

Ho apprezzato molto la lettura di questo libro, scorrevole ed interessante. Io sono di parte perché amo i tatuaggi da impazzire, ma sarebbe risultato estremamente piacevole anche se non avessi amato questo genere di arte.

Chi è stato il calciatore che più di tutti ha contribuito alla diffusione della moda dei tatuaggi? Quali sono i calciatori più tatuati? E che significato hanno quei tatuaggi sulla loro pelle?
Tutte domande alle quali risponderete solo leggendo questo libro.
 
L'AUTORE

Cristiano Riccio, dopo aver vissuto e lavorato negli Stati Uniti per oltre quindici anni, è tornato in Italia, dove lavora presso un'impresa ferroviaria. Il calcio e i tatuaggi sono due tra le sue più grandi passioni.