RECENSIONE "LA BAMBINA DAGLI OCCHI DI GHIACCIO" DI ALESSANDRA BOLDINI

RECENSIONE DEL LIBRO "LA BAMBINA DAGLI OCCHI DI GHIACCIO"

Autore: Alessandra Boldini
Pubblicato da: Giovane Holden Edizioni
I edizione: aprile 2020
Pagine: 168
Genere: Gialli e thriller
Formati: kindle e cartaceo (copertina flessibile)
ISBN: 978-8832926682

Votazione: ⭐⭐⭐⭐⭐/5



"Un brivido di freddo percorse Clara dalla testa ai piedi mentre rimaneva ipnotizzata da quegli occhi di un azzurro tanto chiaro da sembrare di ghiaccio. Per un istante si sentì quasi trafiggere dal gelo e dalla disperazione che lo sguardo di quella bambina le trasmettevano, allo stesso tempo però, percepiva in loro qualcosa di magnetico. L'infinita tristezza e il senso di solitudine l'avvolsero, furono tanto improvvisi e profondi da velarle gli occhi di lacrime."

 TRAMA


Una mattina come tante la sua auto aveva deciso di non partire, costringendola quindi ad andare al lavoro utilizzando i mezzi pubblici che tanto detestava, soprattutto nel bel mezzo delle ore di punta.

Clara, diretta al lavoro e seduta sull'autobus, stava leggendo uno dei suoi amati libri che le permettevano di annebbiare i pensieri e di immergersi in mondi paralleli, quando una frenata brusca la riportò improvvisamente alla realtà.

Fu allora che tutto ebbe inizio. Il suo sguardo ricadde su una bambina che, avvolta nel suo cappottino e con i capelli fradici che le colavano sul viso, dava la netta impressione di essere alquanto "strana" e malata. La cosa più inquietante e che immobilizzò Clara in un brivido di freddo, fu lo sguardo glaciale, magnetico ed ipnotico. Due occhi di ghiaccio che scomparvero subito dopo. Questa sensazione di inquietudine profonda non abbandonò Clara per tutto il giorno e per i giorni successivi.

Chi era quella bambina misteriosa? Cosa voleva da lei? 

L'indomani sarebbe stato l'anniversario di morte dei suoi genitori e, come ogni anno, sua nonna l'avrebbe invitata a pranzo per evitare una solitudine che attanagliava visibilmente entrambe. 

Un incidente stradale, avvenuto tanti anni prima, le aveva strappato entrambi i genitori e la sorellina che doveva ancora nascere, ma che non vedeva l'ora di conoscere. Da quel giorno la nonna non fu più la stessa, morì in qualche modo anche lei, sempre appigliata ai ricordi della figlia scomparsa. Tuttavia, decise di prendersi per sempre cura della sua piccola nipotina.

Per fortuna Samantha, la sua migliore amica fin dai tempi dell'asilo, riusciva sempre a farla evadere anche dalla giornate più buie, contagiandola con la sua irrefrenabile follia. Erano molto diverse, ma il loro punto di forza risiedeva proprio nella complementarietà.

Anche quel giorno, infatti, le propose una serata ad una mostra a cui non avrebbero potuto assolutamente mancare. Di ritorno da questa serata mondana però, una spia della macchina si accese improvvisamente, causandone immediatamente dopo l'arresto. Clara venne di nuovo pervasa da quella sensazione di freddo e paura che, da quella mattina sull'autobus, si faceva sentire sempre più spesso dentro di lei.

Fu allora che la vide di nuovo, sul ciglio della strada illuminata dalla luna, in piedi immobile che la fissava. La stessa bambina del giorno prima era lì e puntava il dito contro di lei. Un suono improvviso la fece sobbalzare e con orrore riconobbe in quella sirena il clacson di un camion, quello stesso camion che tanti anni prima, lungo la stessa identica strada, le strappò i suoi cari.

Ma cosa significava tutto questo? Cosa voleva da lei quella bambina fantasma?

Il giorno dopo, in compagnia della sua fedele amica, scoprì sotto le coperte un corpo martoriato che le strinse il polso fino a farle venire dei lividi. Furono le parole pronunciate da questo mucchio di carne marcia e ricoperto di stracci strappati ad impressionarla particolarmente:

"La vita che muore lascia solo dolore"  

Cosa si celerà dietro a queste parole? Clara sta sognando tutto ed è vittima di continue allucinazioni o qualcuno vuole davvero comunicarle qualcosa?

CONSIDERAZIONI PERSONALI

Ossessione. Finché non l’ho finito, e lo ammetto anche dopo, ho continuato a pensare a questa storia. A queste storie. Alle vite distrutte, alla vittima che rimane in sordina, all’insensatezza, al male. Ho pensato anche a come deve essersi sentita Clara, completamente in balia delle sue visioni.

E' una storia che ha del surreale, ma nemmeno del tutto. Sono rimasta incollata alle pagine per due giorni, non vedevo l'ora di sapere il finale e di conseguenza il significato di tutto.

E' un romanzo inizialmente horror, ma che poi si sviluppa inaspettatamente in qualcosa di diverso, di misterioso ed accattivante. Consiglio questo libro ovviamente agli amanti del genere, perché l'autrice sa esattamente come tenere il lettore col fiato sospeso, ma anche a chi questo genere non lo predilige, credo che potrebbe portarli su una strada differente 😜

L'AUTRICE

Alessandra Boldini. Bresciana, classe 1983, cresce in un piccolo paesino di provincia, dove vive e lavora nell'azienda di famiglia. Fin da bambina manifesta due grandi passioni: gli animali e tutto ciò che riguarda il mistero, l'esoterismo, l'horror e il thriller. La scrittura la accompagna da sempre in maniera riservata, quasi segreta, fino al primo libro, fluito rapido ed inaspettato. Nell'estate del 2019 partecipa alla tredicesima edizione del Premio Letterario Nazionale Giovane Holden e si classifica al primo posto nella sezione inediti con il romanzo La bambina dagli occhi di ghiaccio.