RECENSIONE IL LUPO DI NAZARETH SIMONCELLI

 RECENSIONE "IL LUPO" DI NAZARETH SIMONCELLI

Editore: Corponove

Data di pubblicazione: 31/07/2020

Pagine: 144



Esistono storie che riemergono dal dimenticatoio anche a distanza di decenni ed è proprio questo il ruolo della stampa, ovvero fotografare i fatti nero su bianco senza possibilità di eliminare ciò che nel tempo è stato documentato e dichiarato.
Un ritaglio del Corriere della Sera dell'11 settembre 1879 è proprio la miccia che scatena la curiosità del nostro scrittore e che lo spinge a far chiarezza su un caso che era stato chiuso forse troppo in fretta. 

Milano, giugno 1994. Il narratore, tra una bevuta e l'altra alla fine dell'orario lavorativo, viene incuriosito dall'insistenza di un anziano signore che di fronte all'articolo del Corriere della Sera sostiene a piena voce l'innocenza di suo nonno in merito ad una storia di pedofilia e messe nere, di prostituzione e meretrici di provincia.

Lo stesso narratore, originario della Valseriana, si ritrova l'anno successivo di nuovo di fronte a questo incriminato articolo di giornale che gli era rimasto nella tasca dell'abito, forse un segno del destino. Decide di indagare, spinto anche dalla sua personale vicinanza ad Ardesio, un paesino delle Orobie bergamasche e luogo in cui questi avvenimenti di cronaca nera del 1879 si sono verificati.

Le sue prime ricerche lo portano proprio al paesello ed in particolar modo alla segheria di Antonio, nipote dell'uomo trovato morto nel fiume Serio tanti anni fa e conosciuto come "Tone". Antonio, inizialmente molto ermetico, poco dopo decide di liberarsi del fardello di ricordi del nonno stimolato dall'arte giapponese delle preziose cicatrici, "Kintsugi", utilizzata e particolarmente amata dallo scrittore.
Iniziano quindi a delinearsi tutti i punti e le peculiarità di questo noir descritto minuziosamente e si sviluppa un intreccio fatto di vizi nascosti, ipocrisie consolidate e profonde, intrighi laici e religiosi e situazioni celate dal mistero. 
Tutto ciò sfocia in un palese pluriomicidio di alcune bambine che immobilizza tutta la popolazione di Ardesio. Inizia a questo punto la caccia all'uomo (o all'animale).

Ma perchè il lupo? Nelle fiabe ci viene sempre presentato questo animale come antagonista, ma sarà proprio sempre così? Non verrà per caso colpevolizzato ingiustamente?
In merito a questo non voglio spoilerare nulla del seguito, ma vi lascio un estratto molto significativo:
"Io sono il lupo. Ma non c'è cattiveria nella mia crudeltà, l'uomo è stato a darmi un marchio di malvagità"


Ci tengo a sottolineare che ho letto questo libro accompagnata da un doppio entusiasmo: il primo derivante dal fatto che sono originaria proprio della Valseriana e quindi conosco molto bene i posti descritti ed il secondo perchè mi ha appassionata sin dalle prime pagine.
Faccio davvero i complimenti all'autore perchè una volta finito l'avrei voluto ricominciare immediatamente. Credo sia proprio questo l'indicatore che ci fa capire quando un libro lo vorremmo tenere in prima fila nella nostra libreria personale.

Ci tengo a ringraziare l'autore Nazareth Simoncelli per avermi inviato la copia cartacea e lasciatemi anche dire un bel "W Berghem" 😀