UN UOMO - RECENSIONE LIBRO DI ORIANA FALLACI

 UN UOMO - Oriana Fallaci



Una lunga e nostalgica lettera all'uomo amato, con cui ha condiviso tre anni di vita, gli ultimi tre della vita di lui, di Alexandros Panagulis, dell'eroe che non voleva essere chiamato eroe, di un simbolo per la Grecia, che non voleva essere visto come tale: questo è Un uomo, di Oriana Fallaci, pubblicato per la prima volta nel 1979.
E' la storia di un uomo e dell'amore vissuto con e per lui.

Il 13 agosto 1967 era il giorno stabilito da Alekos e compagni per condannare a morte il tiranno e la Giunta, con un attentato che solo per un soffio non andò a segno. Alekos fu acchiappato e arrestato, dopo di che iniziarono le sevizie, le tremende e indicibili sevizie fisiche e psicologiche, cui seguì la condanna a morte per diversi capi di imputazione, tra cui la tentata sovversione dello Stato.

Leggere il primo capitolo, così dettagliato nel raccontare le torture che subì quest'uomo è stato difficile, un pugno nello stomaco che lasciava senza respiro e che gettava addosso una sensazione dolorosa, accresciuta dalla consapevolezza che a parlarne non fosse uno storico o un semplice giornalista, ma la donna che ha amato quel corpo ricoperto di lividi e cicatrici, quell'anima triste e segnata dalla solitudine e dalla sofferenza di cinque anni di prigionia; un'anima che però è rimasta battagliera e che i nemici non sono riusciti a spezzare, perché Alekos era un uomo fiero, orgoglioso delle proprie idee e dei propri tentativi di abbattere la tirannia nel suo amato Paese.

Sono pagine intrise di questa dolorosa consapevolezza, da cui emerge, attraverso una scrittura intensa, appassionata, nostalgica ed in cui la rabbia è espressa come una placida constatazione senza violenza (perchè di violenza ce n'è stata fin troppa), tutta la tenerezza, l'amore, l'ammirazione ed il rispetto per quest'uomo.
Una delle cose tremende, credo, per un uomo condannato alla fucilazione è attendere la morte, sapendone il giorno e l'ora; eppure, questa stessa terribile certezza Alekos l'accettava con serenità, consapevole che quello era il suo destino; attendere una morte che viene via via rimandata, di ora in ora, di giorno in giorno, di mese in mese, dev'essere stato oltremodo sfiancante.

L'incontro tra Oriana e Alekos, l'intervista che ne seguì, lasciano trasparire la sintonia e l'attrazione immediata che nacque tra i due, anche se in realtà Oriana sentì subito che la cosa migliore per lei sarebbe stata quella di stargli lontana, come se già presentisse che un eventuale legame tra loro avrebbe potuto rivelarsi "pericoloso", fonte di dolore ed amarezze.

Un uomo non è solo il ritratto di un rivoluzionario instancabile eppure inadeguato nel contesto in cui si è ritrovato a combattere, ma è anche la storia di un amore travolgente, tenero e feroce, un amore più forte della gelosia, della paura; un sentimento implacabile...
Un amore da cui spesso bisognava allontanarsi per non soffrire ulteriormente e per riprendere a respirare, perchè camminare nel deserto in cui era Alekos, tentare di alleviare la sua solitudine senza poter diminuire la propria, non era semplice.
Eppure bastava riascoltare quella voce, capace di irretirla ed ammaliarla, quelle quattro parole urlate al citofono o al telefono - "Sono io! Sono me!" - per ritornare di nuovo punto e a capo.
Due solitudini che non riuscivano a fare a meno l'uno dell'altra, e che sentiranno sempre, dentro di loro, che quell'appuntamento a Samarcanda era inevitabile, perchè il destino è un fiume che deve arrivare al mare e nulla può arrestarlo; però ciò che spetta a noi è la scelta di come navigarlo.

La lettura di Un uomo è proseguita tutt'altro che di fretta, come se ogni capitolo, ogni dialogo (sono frequentissimi gli scambi e le schermaglie verbali tra i due innamorati, due personalità, del resto, estremamente acute ed intelligenti) avesse bisogno di essere accolto e compreso con la dovuta "lentezza".
Una scrittura immediata, nuda e diretta eppure piena di metafore e simbolismi, per descrivere, con la passione di chi ha amato e l'accuratezza di chi scrive per mestiere, un uomo e la sua lotta per la libertà, un uomo e la sua compagna ("la sola compagna possibile"), un uomo e il suo ineluttabile destino.
Non posso che consigliarvene la lettura, c'è solo da riflettere e da imparare da chi ha dato tutto per ideali immortali per i quali noi tutti dovremmo batterci quotidianamente.

Oriana Fallaci andrebbe sempre letta a prescindere.